Biofarma Group, in collaborazione con Arte&Libro ONLUS, ha presentato in un incontro dal titolo “Diversità è inclusione”, i risultati finora raggiunti dal progetto condiviso con la cooperativa sociale per trasformare in opportunità l’obbligo di legge di assunzione di lavoratori disabili.
Durante la convention si sono accesi i riflettori su un diverso modello di applicazione della legge 68 del 1999 che ha previsto l’obbligo normativo, in capo a datori di lavoro privati e pubblici, in proporzione al numero di dipendenti, di avere alle proprie dipendenze lavoratori disabili afferenti alle categorie protette di collocamento mirato.
A seguito della legge Biagi del 2003 le aziende possono infatti assolvere all’adempimento legislativo avvalendosi dell’operato di cooperative sociali di tipo B no profit, che si occupano dell’inserimento lavorativo di persone disabili e svantaggiate. Tramite apposita convenzione tripartita – così come è avvenuto nel caso di Biofarma Group, Arte & Libro Onlus e la Regione Friuli-Venezia Giulia – l’azienda non assume direttamente il lavoratore, che presta invece la sua opera all’interno della cooperativa sociale seguendo un percorso strutturato e ben definito.
Nel corso dell’incontro sono stati evidenziati gli indubbi vantaggi che l’adozione di tale convenzione ha portato tanto all’azienda quanto agli stessi lavoratori fragili.
“Abbiamo fatto la scelta giusta” ha esordito Germano Scarpa, presidente di Biofarma Group perché “il lavoro dà sempre dignità alle persone e noi, con questo progetto, siamo riusciti a portare i ragazzi della cooperativa a lavorare in un ambiente in cui si sentono a loro agio per svolgere in maniera eccellente la propria attività”.
“È per me un’esperienza nuova – ha evidenziato Gianpietro Benedetti, presidente di Confindustria Udine, nonché presidente reggente di Confindustria FVG – “è un’iniziativa positiva e interessante, che non solo dà dignità, motivazione e speranza alle persone disabili, ma che fa anche perno sul concetto di competitività di Arte & Libro”.
Il sindaco di Mereto di Tomba, Claudio Violino, ha quindi portato il punto di vista di un’amministrazione comunale “felicemente sconvolta negli ultimi trent’anni dal fiorente dinamismo di Biofarma. “Posso dire che la crescita negli anni di Biofarma ha costretto anche il nostro territorio a correre, ad essere innovativo e ad avviare una collaborazione costante e continua con un’azienda che coniuga alla perfezione la produttività con la compatibilità sostenibile e sociale”.
Katia Mignogna, presidente di Arte & Libro, ha poi riassunto i 39 anni di vita di Arte & Libro, “cooperativa sociale che vuol rimanere tale” con il suo ruolo riconosciuto tanto nella filiera sociale che in quella economica. “Partiamo dal presupposto che tutti possono concorrere al bene comune e che iniziative come quella sviluppata assieme a Biofarma abbattono veramente le barriere dei disabili. ‘Diversità è inclusione’ è davvero la sintesi perfetta di quanto è stato realizzato qui a Mereto di Tomba”.
All’incontro sono state portate anche quattro testimonianze di persone con disabilità della cooperativa sociale direttamente coinvolte nel progetto: Mattia, che confeziona astucci e scatole per l’azienda, ha confessato con orgoglio “Qui mi sento apprezzato”; Davide ha confermato: “Ci è stata data la possibilità di dimostrare il nostro valore”; Sandra si è soffermata sul costante supporto ricevuto da Arte & Libro; da ultimo, Mauro ha ringraziato Biofarma: “Dopo 10 anni di disoccupazione qualcuno ha creduto in me e mi ha permesso a 58 anni di tornare al lavoro”.
In chiusura di incontro, l’assessore regionale al Lavoro, formazione, istruzione, università e famiglia, Alessia Rosolen, visibilmente commossa, ha confessato come “la società e il mondo del lavoro dei miei sogni assomigliano molto a quanto raccontato questa mattina. Come Regione crediamo nel valore della cooperazione sociale. Ritengo doveroso che le persone con disabilità abbiano queste opportunità. Ognuno ha il suo pezzo di responsabilità, anche le imprese devono aiutare i disabili a inserirsi nel mondo del lavoro”.
“Il vero obiettivo – ha concluso Scarpa – sarà però raggiunto quando non ci commuoveremo più davanti a questo genere di iniziative perché saranno diventate una prassi abituale. Speriamo che il nostro progetto sia da esempio virtuoso per altre aziende che vogliono intraprendere un simile percorso”.